Approvato il bilancio al 31/12/2021 di Factorcoop

Costi sotto controllo e utile a 1,4 milioni per un +151% rispetto all’anno precedente. Gestiti crediti per 1,58 miliardi, aprendo nuovi mercati anche rivolti al perimetro esterno al mondo coop. L’ad Marco Fossi: “Importante consolidamento del posizionamento competitivo grazie all’intera filiera produttiva e di servizio del nostro mercato di riferimento”.

Allargamento del perimetro di operatività, costi sempre più sotto controllo, utile distribuito alle Coop socie in deciso aumento, con una redditiva del capitale investito che si colloca intorno al 5%. Factorcoop – la società di factoring del mondo cooperativo del consumo, il cui capitale è suddiviso tra Coop Italia (9,50%), Coop Alleanza 3.0 (38,18%), Coop Lombardia, Coop Liguria, Novacoop, Unicoop Tirreno, tutte al 12,07%, Coop Centro Italia (4,04%) – archivia un 2021 decisamente positivo.

Nel corso dell’anno, infatti, i crediti intermediati factoring hanno raggiunto quota 1,58 miliardi (+9,3% sul 2020), il margine di intermediazione, pari a 6,357 milioni, è risultato in aumento del 36% rispetto all’anno precedente mentre l’utile netto si è attestato a quota 1,416 milioni, in crescita del 151% rispetto al precedente esercizio, dopo aver spesato oneri fiscali per 805 mila euro: il che significa una remunerazione del capitale impiegato dalle Coop socie vicina al 5%. A questi dati va aggiunto il valore creato dal servizio di pagamento delle utenze. Infatti, nel corso del processo di sviluppo dell’attività, Factorcoop, in quanto Istituto di Pagamento vigilato da Bankitalia, sin dal 2019, ha aderito al nodo PagoPA; questo permette ai soci/clienti delle Cooperative di poter pagare qualsiasi bollettino emesso da enti pubblici e società di interesse pubblico che hanno aderito al nodo PagoPA. Nel 2021 sono state processate quasi 3,5 milioni di bollette per oltre 316 milioni di euro di transato, con un risultato positivo di oltre 159 mila euro. Oggi Factorcoop, 24 addetti al 31 dicembre 2021, si colloca tra le più importanti società di factoring non facente parte di gruppi bancari.

«I dati del bilancio 2021 – sottolinea l’amministratore delegato, Marco Fossi – indicano un importante consolidamento del posizionamento competitivo nell’ambito dei mercati creditizi di riferimento, anche a seguito sia di una forte azione sui costi, sia di una importante diversificazione del nostro mercato di riferimento. Un’azione che sta proseguendo anche nell’anno in corso relativamente al quale prevediamo, al netto del conflitto in corso, risultati ancora migliori di quelli del 2021 (primo trimestre 2022 +16,5% del turnover rispetto al 2021)». Il presidente Liborio Rosafio evidenzia come «il soddisfacente recupero di redditività aziendale e di progressivo miglioramento di tutti gli indici gestionali siano il frutto del cambio di passo voluto dai soci nel recente passato, modificando il modello di governance ed il relativo assetto organizzativo aziendale, in coerenza con l’atteso sviluppo ritenuto necessario. Riteniamo inoltre che il costante impegno profuso dagli amministratori nella realizzazione del nuovo Piano Strategico triennale (2022-2024), nonché la crescita professionale del management con l’inserimento di nuove competenze, abbiano contribuito fattivamente alla riqualificazione e allo sviluppo del business, consentendo al contempo l’efficientamento dei costi crescenti tipici di una società vigilata».

Sul fronte dei costi da notare l’importate flessione che si è registrata nel rapporto costi/ricavi e che ha portato il dato dal 75% del 2020 al 63% del 2021, con l’obiettivo di arrivare al 56% nel 2024. Particolarmente interessante, anche in proiezione del business atteso negli anni a venire, l’ampliamento del perimetro di attività oltre i crediti maturati dalle Coop di consumo socie. Tale previsione è volta ad incrementare la redditività, tramite l’assunzione di crediti in settori di operatività ancillari alla Gdo, che presentano in media una redditività più elevata rispetto all’alimentare (settore che caratterizza larga parte degli acquisti della Cooperative).

Per fronteggiare la nuova operatività conseguente ai nuovi segmenti di business, la società si è dotata di adeguati presidi. In particolare, cambiando il business di Factorcoop, i rischi di credito, di settore e legali, acquistano una rilevanza ancora maggiore rispetto a quella avuta fino ad oggi in quanto società “captive”. La società ha integrato i presidi a tutela del “rischio” e, in particolar modo, quelli dell’attività di Risk Management, adottando anche processi informatizzati di definizione del “rating” per la clientela e per i debitori ceduti e definendo una Risk Policy in cui si declinano puntualmente le metriche per la determinazione dei rischi e le azioni conseguenti al superamento delle soglie di alert.

 

LA STORIA DI FACTORCOOP

Factorcoop è stata costituita l’11 luglio 1983 a Bologna con soci Fincooper Scrl- Banca Nazionale del Lavoro e International Factors Italia. Il capitale sociale viene progressivamente aumentato fino ad essere nel 1996 pari a 12 miliardi di lire. Nel corso del 2003 viene controllata interamente dalle Cooperative di Consumo. Nel corso del 2007 il capitale sociale viene aumentato a 14,4 milioni di euro e nel 2010 sale ancora a 15,36 milioni. Nel 2011 è iscritta nell’Albo Istituti di Pagamento (articolo 114-septies del Testo Unico Bancario). Nel 2015 fa istanza autorizzativa per l’iscrizione all’Albo Unico Intermediari (articolo 106 Testo Unico). Nel settembre del 2015 il capitale sociale viene portato agli attuali 22,128 milioni di euro. Il 5 aprile 2016 e iscritta all’Albo Unico Intermediari. Nel 2016 acquisisce il ramo d’azienda della ex-Cooperfactor. Nel 2019 la società aderisce al Nodo PagoPA.

Bologna, 31 marzo 2022

Ufficio stampa Factorcoop: media@factorcoop.it – tel. 051-6316911

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